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Una Pasqua positiva per alberghi e ristoranti irpini. «Non solo il clima ma anche una maggiore organizzazione sul territorio – spiega Gerardo Stabile, presidente di Federalberghi Avellino – sono stati punti di forza. Già prima delle festività sono aumentate le prenotazioni, così come sono stati numerosi gli ospiti inaspettati. Dal Laceno, sino ai piccoli centri storici dell’Alta Irpinia, si sono registrate maggiori presenze».
I visitatori, però, continuano a preferire un turismo mordi e fuggi: «In Irpinia, al massimo, si rimane per due o tre giorni. È quasi impossibile trovare chi sceglie di restare per una settimana».
I luoghi simboli dell’Irpinia continuano a essere sempre più amati da chi vive nei grandi centri dello stivale, ma restano poco conosciuti all’estero. «Sono in aumento – evidenzia il rappresentante di categoria – coloro che dal centro-Italia o dalle regioni confinanti scelgono i siti irpini rispetto ad altre località più pubblicizzate. La vera sfida per il futuro sarà attrarre curiosi dai cinque continenti. Al momento, ad eccezione di qualche americano, che arriva in modo sporadico, è difficile trovare stranieri».
Per Stabile le priorità sono due: «In Irpinia mancano i servizi, ma soprattutto si avverte l’inesistenza di una cabina di regia. A causa della ancata visione unica non c’è un cartellone di eventi capace di coinvolgere tutti e soprattutto spendibile in contesti diversi».
Un risultato importante riguarda gli attrattori. Caso simbolo è Lacenolandia, parco giochi situato in località Lago Laceno. «Quest’anno – dichiarano i proprietari della struttura – abbiamo ottenuti risultati più che soddisfacenti. >Gli investimenti realizzati sono stati premiati.
Ruolo da protagonisti, durante le festività, però, è quello dei ristoranti e della cucina definita di eccellenza. Soddisfatti a metà l’Hotel Cervialto sul Laceno: «Il nostro locale è molto ampio e non è facile registrare il tutto esaurito, ma le presenze sono state tante, soprattutto in albergo. La maggioranza dei turisti ha pernottato per un week end con tanto di pranzo di Pasqua e Pasquetta compreso. Minori le presenze dei gitanti dell’ultim’ora, forse poco incoraggiati dal freddo e dalle condizioni meteorologiche incerte. Tanti i clienti soprattutto provenienti dal napoletano».